Chi si accosta oggi allo sconfinato mondo degli Ordini di San Giovanni, rimane impressionato dal grande numero di questi quasi tutti con nomi o uguali o simili, OSJ, SOSJ ecc.
E come ci si può districare in questo ginepraio dove tutti rivendicano la unicità e la veridicità.
I modi sono tanti, il primo è di vedere chi è il Principe Protettore e il Gran Maestro.
Nell’Ordine di San Giovanni, detti anche Cavalieri di Malta, il Principe Protettore deve detenere il diritto della “fons honorum”, appartenente solo a case reali regnanti o pretendenti. Non basta essere Principi per avere la “fons honorum” e il Gran Maestro deve essere discendente da una Famiglia Reale e cioè che ha regnato.
Mi fermo qui perchè ci sono già tanti articoli su questo tema, ma voglio portare alla vostra attenzione questo articolo di Umberto Eco del 1986, tratto dal suo “Secondo Diario Minimo” e dal titolo interessante “Come diventare Cavaliere di Malta”.
A distanza di trenta anni, e nonostante sia viziato dalla fonte che ha usato, un elenco di ordini scritto dallo Smom, ci svela con particolare sagacia la verità lampante sulla vera storia del Sovrano Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, Cavalieri di Malta.
Tra i citati gli unici che sono veri e possiedono i requisti necessari per detenere un Ordine sono le Altezze Reali Paternò Castello di Aragona. Gli altri o sono veri nobili ma non hanno la “fons honorum” o adirittura sono mistificatori.
Vogliate quindi leggere le parole di Umberto Eco, tenendo conto del periodo in cui è stato scritto, delle sue idee politiche sull’argomento e della sua verve critica.
Buona lettura.
Balì di Gran Croce O.S.J.
Principe Don Giovanni Guerrieri di Castelsardo
IL SECONDO DIARIO MINIMO
COME DIVENTARE CAVALIERE DI MALTA
(Umberto Eco)
Ho ricevuto una lettera intestata Ordre Souverain Militaire de Saint-Jean de Jèrusalem – Chevaliers de Malte – Prieurè Oecumènique de la Sainte-Trinitè-de- Villedieu – Quartier Gènèral de la Vallette – Prieurè de Quèbec, dove mi si offre di diventare cavaliere di Malta. Avrei preferito un breve di Carlomagno, ma ho comunque comunicato subito la cosa ai miei figli, che sapessero che non hanno un padre da buttar via. Poi ho cercato nei miei scaffali il volume di Caffanjon e Galimard Flavigny, Ordres et contre-ordres de chevalerie, Paris, 1982, dove si pubblica anche una lista di pseudo-ordini di Malta, diffusa dall’autentico Ordine Sovrano Militare e Ospitaliero di San Giovanni di Gerusalemme, di Rodi e di Malta, che ha sede a Roma.
Ci sono altri sedici ordini di Malta, tutti hanno quasi lo stesso nome con variazioni minime, tutti si riconoscono e si misconoscono a vicenda. Nel 1908 dei messi (imperiali russi) fondano un ordine negli Stati Uniti, che negli anni più recenti viene diretto da Sua Altezza Reale il principe Roberto Paternò II, Ayerbe Aragona, duca di Perpignano, capo della casa reale di Aragona, pretendente al trono di Aragona e Baleari, Gran Maestro degli ordini del Collare di Sant’Agata dei Paternò e della Corona reale delle Baleari. Ma da questo ceppo si distacca nel 1964 un danese, che fonda un altro ordine e ne dà il cancellierato al principe Pietro di Grecia e Danimarca.
Negli anni sessanta un transfuga del ceppo russo, Paul de Granier de Cassagnac, fonda un ordine in Francia e sceglie come protettore il re Pietro II di Jugoslavia. Nel 1965 l’ex Pietro Il di Jugoslavia litiga con Cassagnac e fonda a New York un altro ordine di cui nel settanta è gran priore il principe Pietro di Grecia e Danimarca, che poi lascia per passare all’ordine danese. Nel 1966 appare come cancelliere dell’ordine tale Robert Bassaraba von Brancovan Khimchiacvili, che però viene estromesso e va a fondare l’ordine dei Cavalieri Ecumenici di Malta di cui sarà poi Protettore Imperiale e Reale il principe Enrico III Costantino di Vigo Lascaris Aleramico Paleologo del Monferrato, erede al trono di Bisanzio, principe di Tessaglia, che fonderà poi un altro ordine di Malta, Priorato degli Stati Uniti, mentre il Bassaraba nel 1975 cerca di fondere il suo con il Priorato della Trinità di Villedieu, che sarebbe il mio, ma senza successo. Trovo poi un protettorato bizantino; un ordine creato dal principe Carol di Romania, separatosi dai Cassagnac; un Gran Priorato di cui tale Tonna-Barthet è Gran Balivo e il principe Andrea di Jugoslavia – già gran maestro dell’ordine fondato da Pietro Il – è gran maestro del Priorato di Russia (ma poi il principe si ritira e l’ordine cambia il suo nome in Grande Priorato Reale di Malta e di Europa); un ordine creato negli anni settanta da un barone de Choibert e da Vittorio Busà, Arcivescovo Ortodosso Metropolitano di Bialystok, patriarca della diaspora occidentale e orientale, presidente della repubblica di Danzig (StC), presidente della repubblica democratica di Bielorussia e Gran Khan di Tartaria e Mongolia, Viktor Timur Il, e un Gran Priorato Internazionale creato nel 1971 dalla già citata Sua Altezza Reale Roberto Paternò, col barone marchese di Alarò (Vella Haber), di cui diventa Gran Protettore nel 1982 un altro Paternò, Capo della Casa Imperiale Leopardi Tomassini Paternò di Costantinopoli, erede dell’Impero romano d’oriente, consacrato successore legittimo dalla Chiesa Cattolica Apostolica Ortodossa di Rito Bizantino, marchese di Monteaperto, conte palatino del trono di Polonia.
Nel 1971 appare a Malta il mio ordine, da una scissione di quello di Bassaraba, sotto l’alta protezione di Alessandro Licastro Grimaldi Lascaris Commeno Ventimiglia, duca di La Chastre, principe sovrano e marchese di Dèols, e il Gran Maestro ne è ora il marchese Carlo Stivala di Flavigny, il quale alla morte del Licastro ha associato Pierre Pasleau, che assume i titoli del Licastro, oltre a quelli di Sua Grandezza l’Arcivescovo Patriarca della Chiesa Cattolica Ortodossa Belga, Gran Maestro dell’Ordine Sovrano Militare del Tempio di Gerusalemme e Gran Maestro e Ierofante dell’Ordine Massonico Universale di Rito Orientale Antico e Primitivo di Memphis e Misraim Riuniti.
Ho riposto il volume. Forse anch’esso contiene informazioni false. Ma ho capito che a qualcosa si deve pure appartenere, per non sentirsi l’ ultima ruota del carro. La P2 è sciolta, l’Opus Dei manca di riservatezza e si finisce sulla bocca di tutti. Ho scelto la Società Italiana del Flauto Dolce. Unica, Vera, Antica e Accettata.
(1986)